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Sito della Comunità Francescana di Aversa

COME VANA LA MIA PREGHIERA    

Mio Dio!... presto... che io cessi alla vita fisica, se dalla morte spirituale ne è proprio vano ogni sforzo a risorgere. Il cielo, mi penso, si è chiuso per me, e ogni slancio e ogni gemito ritornano indietro quale saetta a ferire a morte il mio povero cuore. La mia preghiera sembra riuscirmi vana, e il mio spirito abbattuto trova, già nel primo appressarsi a ritentarne l'adito, chi lo sveste di ogni ardire e potere, disanimandolo nella sua assoluta impotenza e nel nulla, proprio nel nulla potere più rischiare, sebbene di lì a poco rischia ancora e si trova ridotto nella stessa impotenza. Mio Dio, il sai bene, manda almeno luce alla guida, onde rinvenga, la vera fonte di tanti mali nella tua creatura. Epistolario 1,1073

COME È POSSIBILE?

MioDio, è possibile che la mia esistenza deve essere un assiduo disgustare voi? Epistolario 1,1074

QUANDO MORIRO?

Mio Dio, quando morirò? Ma fino a che son vivo risparmia la croce superiore alle mie forze. Un timore di nuovo genere mi preoccupa e agita: che si sospetti nella mia lealtà e rettitudine. Non vi è fondamento, eppure il solo dubbio mi cruccia e non posso trovar pace nel testimone della buona coscienza. Forse tu ridi... e io nondimeno soffro anche per ciò che è irragionevole.

Epistolario 1,1231

NON CESSERÒ DI SPERARE IN TE

La furiosa battaglia non si è punto arrestata. Segue il suo corso regolarmente, sì, ma incalza e marcia sempre avanti. Mio Dio, quando mi riposerà un po' tranquillo in te? Quando sarà almeno rimosso da me questo chiodo che mi schianta il cuore e mi buca il cervello di persuadermi che tutto questo inferno io non ti offenda? Mio Dio, pronto sarei a subire mille inferni di questa fatta purché entrasse uno spiraglio di tua luce nella mia mente, che mi accertasse che in mezzo a tutto questo io ti ami. Sì, mio Dio, non tardare a venirmi in aiuto; non vedi che non ho più forza di combattere, e che ogni energia studiata è continuamente infranta? O mio Dio, tu che in me misuri l'estrema amarezza del mio spirito, non tardare a venirmi in aiuto. Tu solo puoi e devi trarmi fuori da questo carcere di morte. Ah!, no. Io non mi stancherà nella mia stanchezza di gridare forte con Giobbe: anche se tu mi uccidi, io non cesserà di sperare in te. Epistolario 1,1260  

QUANDO DIO SEMBRA CHE ABBANDONI

MIO AMATO, DOVE SEI?

Mio Bene, dove sei? Non più ti conosco e rinvengo, ma è d'uopo il cercarti, tu che sei vita dell'anima che muore. Mio Dio, e Dio mio!... Dirti altro non so più: Perché mi hai abbandonato? AII'infuori di questo abbandono io ignoro, ignoro ogni cosa, persino la vita che io ignoro di vivere. Epistolario 1,1029

TI PRENDA DI ME PIETA! 

Dio, non voglio, no, disperare: non voglio, no, far torto alla vostra infinita pietà, ma sento in me, nonostante tutti questi sforzi di confidenza, vivo, chiaro, il fosco quadro del vostro abbandono e del vostro rigetto. Mio Dio, io confido, ma questa confidenza è piena di tremori, e questo è che rende più amaro il mio cordoglio. Oh, Dio mio!, se potessi anche in minimo afferrare che questo stato non sia un vostro rigetto e che in questo non vi offenda, sarei disposto a soffrire centuplicato questo martirio. Dio mio, Dio mio... ti prenda di me pietà! Epistolario 1,1264


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